domenica 29 agosto 2010

Tu me provochi e io te magno

Spulciando nel web a volte si ritrovano (leggi qui) e (qui) dei post chiaramente frutto di un'approssimativo approccio alla notizia.

Se però la notizia riguarda la vicenda del disciplinare del Cirò, la precisazione (polemica) è d'obbligo.

In questi post si sostengono le tesi del Consorzio e si riporta a supporto il comunicato stampa del Consorzio datato Luglio 2009(!!)

La polemica non riguarda però i contenuti del comunicato stampa, ormai superato, quanto un modo di informare ambiguo e tendenzioso che vorrebbe far credere ai lettori che questa modifica del disciplinare sia stata voluta e votata dalla maggioranza dei produttori del Cirò.

Ebbene come si può chiaramente verificare dalla tabella seguente, estratta dal verbale di quella assemblea(?) del Consorzio che votò(?) all'UNANIMITA' (!!) la modifica, i votanti rappresentano il 22,73% (ventidue virgola settantatre!!) della produzione potenziale delle uve Cirò.

Appena il 2,73% al di sopra del 20% richiesto. Altro che maggioranza di produttori!!

Che la legge permetta, poi, di poter proporre le modifiche con una rappresentatività minima del 20% , questo non significa che siamo in presenza di un modello di democrazia.

Titolare Superficie Rappresentata Uve Rivend. In Q.li Vino prodotto in hl. Vino Imbott. In hl. Voti attribuiti
Coop Ha 68.83.80



Coop “ 73.48.80



Cantina “ 145.87.00 10.496 6.322 4.752 263
Cantina “ 16.48.00 1.563 950 754 29
Cantina “ 19.66.00 587 410
12
Cantina “ 60.33.00 7.281 4.747 2.021 160
Cantina “ 5.00.00 517 350 210 8
Cantina “ 3.00.00 246 160 21 6
Cantina “ 45.00.00 3.361 2.351 3.362 116
Cantina “ 6.90.00 830 580
16
Cantina “ 26.50.27 466 326
10
Cantina “ 15.00.00 1.410 980
30
Cantina “ 29.48.48 3.241 2.267
63
Cantina “ 5.83.00 523 360
14
Cantina “ 73.85.00 7.630 5.348 1.668 186






TOTALI ha 595.23.35 38.151 24.763 12.788 913

Superficie iscritte all'albo vigneti DOC Cirò --------- HA --- 1431
(fogli all. n.3 C.C.I.A.A. -KR)

Superficie rivendicate dagli Ass. come da prospetto
di cui sopra ----------------------------------------- HA - --595
pari al 41,50%

Produzione potenziale uve DOC Cirò ---------------- TON. 16786
(vedere fogli CCIAA – KR)

Produzione uve doc rivendicate come da prospetto -- TON. 3815
pari al 22,73%

N.B. Abbiamo evitato di indicare i nomi dei votanti, perchè la nostra è una battaglia per difendere l'identità del Vino Cirò e non contro qualcuno.

Slow Food Italia difende il Cirò

Sempre più ampio in tutta Italia il fronte dei sostenitori della difesa dell'identità del vino Cirò.

Negli ultimi giorni dopo l'articolo di Mauro Erro (qui), molti altri hanno scritto e commentato: il wineblog di Luciano Pignataro in primis nostro sostenitore della prima ora che a più riprese ha sollevato il problema, Vinocalabrese.it, Barbara Brandoli su Divinoscrivere e il seguitissimo blog Intravino con un articolo (qui) di Antonio Tomacelli che provocatoriamente auspica la morte veloce della denominazione.

Articoli che hanno sucitato molti commenti e discussioni, ripresi anche sui social network come Facebook.

Infine è arrivata la nota ufficiale di Slow Food Italia che riportiamo integralmente.

Non finiremo mai di ringraziare quanti hanno preso a cuore la questione della nostra piccola denominazione e invitiamo i produttori del Cirò ad una sana riflessione ed a una chiara presa di posizione.

Giovedì 26 agosto si è riunito a Vibo Marina il coordinamento Slow Food Calabria alla presenza del presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Piero Sardo, per discutere tra le altre cose della notizia di modifica del disciplinare di produzione del vino Cirò.

La modifica del disciplinare che consentirebbe l’introduzione di vitigni diversi dal Gaglioppo, il vitigno storico di Cirò, è stato approvato sia dalla maggioranza dei produttori del consorzio che dalle istituzioni. Per fortuna un gruppo di produttori che come noi credono che la viticoltura italiana debba assolutamente privilegiare le varietà locali e tradizionali ha intenzione di presentare ricorso contro questa modifica. Slow Food appoggia e appoggerà in toto questo ricorso: crediamo che la biodiversità vitivinicola sia un grandissimo valore soprattutto in Italia e che affidare le proprie strategie commerciali ad una maggiore omologazione dei vini in una concorrenza globale, che si fa sempre più agguerrita e al ribasso, sia profondamente sbagliato. Fare Cirò in modo tradizionale, rispettando le specificità dell’uva e le sue caratteristiche organolettiche sia possibile, anzi necessario. Un vino Cirò che preveda i soliti Cabernet e Merlot non può che prima o poi andare in contro ad un disastro commerciale e chiediamo a tutti coloro che credono in una viticoltura naturale, rispettosa delle tradizioni e delle caratteristiche dei territori di appoggiare questo ricorso e di fare pressioni presso le istituzioni affinchè non si dia seguito a questo errore.


Slow Food Calabria

Slow Food Italia

Fondazione Slow Food per la Biodiversità

Vinocalabrese.it

Luciano Pignataro Wine Blog

giovedì 26 agosto 2010

Sul web si parla del disciplinare del Cirò


Mentre sul web la critica enogastronomica discute della "questione" Cirò, a Cirò il Consorzio è troppo impegnato per rispondere alle questioni poste.

Come mai?

Siamo in piena campagna elettorale!! Per il 30 di Agosto è fissata l'assamblea ordinaria che rinnoverà le cariche consiliari ed eleggerà il nuovo(?) presidente.

Qui si può leggere l'ottimo articolo di Mauro Erro e i comment relativi

sabato 14 agosto 2010

Quer pasticciaccio brutto de via Molè

Il comitato nazionale vini ha pensato di non accettare la nostra richiesta di PUBBLICA AUDIZIONE (leggi qui) e sulla G.U. del 12 agosto è pubblicatoil parere favorevole dato alla richiesta di modifica del disciplinare ( qui il testo completo del disciplinare modificato qui il disciplinare in vigore).

Non si può che definirlo un "pasticciaccio" e non capiamo come nel parere si possa affermare:
 "Esaminata la domanda presentata dal consorzio per la tutela Ciro'
e Melissa intesa ad ottenere la modifica della denominazione di
origine controllata dei vini «Ciro'»;

Visto il parere favorevole della Regione Calabria sull'istanza di
cui sopra;

[il comitato] Ha espresso, nella riunione del 7 luglio 2010, parere favorevole
al suo accoglimento..." (qui il testo completo del parere)

Peccato che:
  • Rispetto alla domanda presentata dal Consorzio è stato approvato un disciplinare sostanzialmente diverso;

  • La Regione Calabria non ha dato parere favorevole all'istanza di cui sopra ma ha presentato un proposta diversa;

  • Il Comitato vini ha dato parere favorevole ad un disciplinare ancora diverso;
Leggendo il parere del comitato vini sembra sia filato tutto liscio, cioè che esista una sola versione del disciplinare presentata dal Consorzio a cui la Regione ha dato parere favorevole e di conseguenza accolto favorevolmente dal Comitato vini.

Nella realtà esistono almeno 3 (tre) versioni sostanzialmente diverse tra loro e quella finale, inevitabilmente, non è supportata da una perizia tecnica che è stata presentata allegata alla prima richiesta.

Quindi il Cirò Giallo DOC continua, chiederemo lumi in sede di ricorso.

In ogni caso resterà un "pasticciaccio".